29 dicembre 2009

documento1.doc

Secondo me il patriottismo, il maschilismo e il femminismo, si tratterebbero di trucchetti di natura istintiva che permettono di farci i complimenti senza però scadere nell’auto-compiacimento: tessendo elogi a un gran numero di persone tra cui siamo compresi in realtà stiamo soddisfando il nostro bisogno di sentirci migliori.


Tuttavia questi atteggiamenti partono da un presupposto sbagliato: creano e sfruttano insiemi di gente astratti, la quale nonostante abbia alcune somiglianze (ad esempio la lingua o il sesso), ha anche un gran numero di differenze non trascurabili. Perché dovrei sentirmi fiero di essere italiano? Se anche per assurdo (ma proprio per assurdo) l’Italia fosse un paese ricco di gente intelligente e virtuosa, non sarebbe per merito mio, non avrei lo stesso alcun motivo di vanto. Il popolo italiano, così come ogni altro popolo, è una moltitudine eterogenea, e la romantica operazione di identificarlo come un gruppo pieno di belle virtù non avrebbe davvero senso, se non ci desse l’occasione di farne parte e di riceverne le qualità.

Le belle parole di cui amano riempirsi la bocca i patrioti poi, come collaborazione e unità, sono solo un pretesto; se davvero gli stessero a cuore la collaborazione e l’unità dovrebbero perlomeno desiderare l’abolizione dei confini. Invece guarda caso i gruppi nazionalistici tendono a escludere più gente possibile: più il gruppo è piccolo, meglio ti puoi riconoscere in esso. La tendenza sarebbe escludere tutti, ma a questo punto non ci sarebbe più gente ad appoggiare il gruppo, non ci sarebbe più gente che lo acclama, e l’individuo solo non riceverebbe più l’autostima necessaria.

Lo stesso vale per l’atteggiamento maschilista o femminista, che ci fa preferire un sesso all’altro per il solo motivo che noi ne facciamo parte e che predispone a cogliere i difetti piuttosto che i pregi degli individui dell’altro sesso.

26 dicembre 2009

danza macabra

Random Book

Prendo il primo libro che mi passa sotto mano: "Frankenstein" di Mary Shelley.
Copio e incollo da Wikipedia una citazione riguardo all'autrice:


"Mary Shelley è nata ed è vissuta nel sangue, e se è possibile usare una metafora squisitamente romantica, ha scritto con il sangue. Non il flusso vitale e furioso della vita, ma piuttosto un rivolo scuro, raggrumato, il rivolo che scivola via dal corpo e che conduce verso la morte"
Patrizia Carrano, Le Scandalose, 2003


Copio e incollo una frase a caso aprendo il libro ad una pagina a caso:


"Per caso Felix aveva assistito al processo; quando udì la decisione della corte, il suo orrore e la sua indignazione furono incontrollabili."


Bell'intervento inutile, no?

23 dicembre 2009

Mah...

Mi sembra proprio un'ottima idea ringraziare la Chiesa dopo aver ricevuto un duomo in faccia.

22 dicembre 2009

Apologia di una nevicata

Ebbene sì, la bianca coltre innevata che ha segnato, nel bene e nel male, l'ultimo weekend si sta inesorabilmente sciogliendo.
Trasporti bloccati, elettricità mancante, palle di neve, pupazzi, traversi con l'auto, freddo: per tutto questo toccherà aspettare un'altra ondata di gelo. Adesso i venti caldi hanno trasformato la pacifica coperta ghiacciata in enormi pozzanghere marroni, viscide e infide, niente più scusanti per saltare il lavoro, per poter restare sul divano a guardare la tv, adesso la vita riprende.
Niente più angeli nella neve o dita congelate.

Nessuno preferirà più una camminata all'automobile.
Niente più suoni attutiti.
Il bianco lascia spazio al grigio.
La gioia nella neve si trasforma in lamentele per la disorganizzazione.
(Capirei la novità se fossimo inglesi.)

Tutta la felicità di svegliarsi al mattino e non vedere più il solito passaggio viene dissipata dal ritorno alla routine.
Un po' ci spiace che sia già finito tutto.
Un po' ci preoccupa che il 2009 abbia toccato picchi di caldo e di freddo preoccupanti.
Chissà se nevicherà ancora nel 2050.


15 dicembre 2009

Faccia a faccia con la chiesa.

Tra tante cose che si sono dette e che si continueranno a dire, forse questa è quella che mi ha colpito di più.


Cose che non vorreste mai sapere/vedere

Prendo spunto da una rubrica personale che mi ha tenuto compagnia su facebook per qualche lungo mese.


Innanzitutto: A noi ci piace il caldo (ambientalistico eh?)


Poi abbassiamo i toni (ringrazio Tomas per avermelo presentato)




11 dicembre 2009

Animal Fight!

Ispirato da questo inquietante video ho deciso di inaugurare una nuova rubrica dai contenuti raccapriccianti quanto contrari alla morale comune, e ovviamente senza alcun dubbio fottutamente inutili, ma ignoranti. (Si ringrazia Giulio per l'ispirazione nella scelta dello stile lessicale)

Buona Visione


6 dicembre 2009



























allegoria della condizione umana, in chiave conteporanea.

4 dicembre 2009

abbasso il t9

Leggete in fretta questo articolo, in quanto potrebbero censurarlo da un momento all’altro.


Ogni giorno siamo bombardati da una miriade di informazioni superflue; accendiamo la tv e ci dicono cosa comprare, sfogliamo il giornale e ci dicono cosa comprare, passeggiamo per la strada e…tac! ..un variopinto cartellone pubblicitario ci dice cosa comprare. In effetti l’unica mira di queste informazioni è creare in noi dei bisogni che altrimenti non avremmo. Infide no?

Eppure attorno a noi agiscono silenziosamente forme di condizionamento psicologico assai più detestabili, turpi e meschine. Tra queste spicca per ignominia e iniquità il t9. Il t9 (notare come il nome assomigli a quelli solitamente usati per le armi, come mp5, ak47, M64 ecc) è un programmino diabolico attivo ormai su tutti i tipi di cellulare che fornisce un campione di ipotesi tra le quali scegliere la parola che si avrebbe voluto immettere nel testo del messaggio. Tuttavia non siamo noi a scegliere grazie al t9, ma è il t9 che con il suo campionario ci condiziona, è lui che sceglie i nostri pensieri. Il semplice controllo del t9 sulla priorità delle possibili scelte ne fa un ordigno pernicioso, creato al fine di incanalare la nostra volontà sull’infida pista tracciata dai detestabili inventori di tale programma. Essi non vogliono che pensiamo con la nostra testa: non esiste il congiuntivo perché non vogliono che dubitiamo di alcunché, non esiste il futuro perché non dobbiamo fare previsioni, il futuro non ci appartiene, il futuro è loro. Perché mai compare prima la parola “tv” e solo poi la parola “tu”? Perché se salvo la parola “cacca” qualche tempo dopo non se la ricorda già più? Il t9, imbevuto di ipocrita perbenismo, con arrogante iper-protettività ci nega ogni possibilità di turpiloquio. Se tutto questo ancora non vi ha convinto, allarmatevi! Il t9 ha fiaccato le vostre menti tanto da farvi apparire assurdo ciò che invece è una realtà evidente.