26 giugno 2010

S-hammer-time.

Sarà che è iniziata l'estate, o che ho il cervello in pausa fino a domani mattina.
Sarà che ho finito la prima serie di Sons of Anarchy, e sono indeciso tra iniziare la seconda, guardarmi l'ultima puntata di True Blood oppure una puntatina a caso di Happy Town.
Fatto sta che sto postando per l'ennesima volta sul blog nel giro di pochi giorni.
Non mi va di svalutare la qualità già scadente dei post con discorsi inutili tipo quest'introduzione decisamente evitabile, ma sembrerebbe che il 2010 abbia portato alla mia conoscenza un altro gruppo gioioso. Non saranno i Vampire Weekend, che in quanto a gioiosità sono imbattibili, ma anche i The Drums con il loro album omonimo ti invitano ad affrontare l'estate con il sorriso.
E quindi, andiamo a fare un po' di surf.


25 giugno 2010

Ahia.

Sottotitolo:
Perché mi avevano avvisato che sarebbero stati cazzi miei, divertenti cazzi miei! ;)

Periodo di ben poco respiro, se riesco a mettere in fila due parole è già un gran bel risultato.
Oggi però pausa dallo studio per un'oretta e mezza, a metà pomeriggio. 
Scommetto che anche voi avevate qualcosa da cui mettervi in pausa per incollarvi al televisore.
Io non ho guardato la partita in tv: l'abbiamo proiettata dal sito della rai, in streaming, col videoproiettore dell'aula magna del dipartimento. 
Gente che beveva, grida, esultanze, bestemmie e insulti;
 e prof divertiti.
Perché fanculo, vedere gli omini azzurri umiliati dagli slovacchi è una sensazione piacevole.
Dannatamente piacevole.

Poi vabbè, la vita riprende e torni a studiare.
E fanculo, domani tocca alzarsi presto.



18 giugno 2010

Music Corner

Benone, era da un po' che non parlavo di quello che sto ascoltando!
Però inizio col parlare di qualcosa che ho ascoltato qualche decina di minuti fa: mi riferisco ad Avi Buffalo, l'album del gruppo omonimo. 
Si trova ben poco in giro sulla band che ruota principalmente attorno ad Aaron Embry, e se sapete qualcosa in più potete benissimo tenervela per voi.
E' un disco tranquillo e rilassante. Suonato molto bene.
Forse il meglio che ho ascoltato nel 2010 (per ora).

Adesso invece sto ascoltando WHB dei We Have Band. 
Un'altra nuova uscita, molto più pop-tronica dei precedenti, molto più commerciale, diciamo. 
Questi tre ragazzotti sono stati licenziati dalla EMI, e hanno pensato bene di metter su una band. 
Hanno una band insomma. 
Non ho ancora capito se mi piacciono o no, ma al secondo-terzo ascolto ve lo saprò dire. Ascoltarveli comunque non vi farà male, soprattutto visto che dev'essere appena uscito il primo singolo: 'Oh!'.

15 giugno 2010

Cincillà!

Questa mattina stavo tornando a casa col treno e non avendo nulla da fare mi sono messo a pensare a una delle tante inutili problematiche che riguardano l’etica. Mi sono chiesto se sia “male” uccidere gli insetti e, più in generale, gli esseri viventi che sembrerebbero non provare sentimenti. Solitamente evito di ucciderli senza motivo perché altrimenti l’imperativo morale “uccidere è sbagliato!” mi creerebbe un leggero senso di colpa. Già il fatto però che l’insetto in questione sia una zanzara e mi stia pungendo mi permette di mettere da parte la morale, e questo dimostra quanto in realtà ritengo poco importante la sua vita. Sicuramente la vita di un cane, o di qualsiasi altro animale “superiore”, mi appare molto più importante, praticamente al pari di quella umana. Ma la vita di un uomo è davvero più importante di quella di una zanzara? La vita in quanto tale non si porta dentro nessun valore, il quale è soltanto soggettivo. Il criterio che mi viene spontaneo utilizzare per stabilire l’”importanza” della vita di un animale è la sua capacità di provare emozioni, ma non poggia su alcun ragionamento logico, quanto piuttosto sul fatto che più qualcosa mi somiglia più la sua sofferenza e la sua morte mi coinvolgono. Così un mammifero mi sembra molto più importante di un insetto.

Il corso dei miei pensieri stava come al solito prendendo la via del “la vita è senza senso, tutto è senza senso” e da ciò mi è venuto in mente Schopenhauer. Egli sosteneva tra le tante cose che l’uomo soffre più di tutti gli altri animali perché è l’unico ad essere consapevole dell’insensatezza della vita e per quanto possa soddisfare i suoi desideri ne avrà sempre di nuovi, senza mai essere pago. E se invece esistessero degli animali che soffrono per il solo fatto di esistere? Dopotutto la selezione naturale porta avanti le specie che si adattano meglio, non le più felici. Chissà se ce né qualcuna i cui individui stanno male, e questa sofferenza non influenza o addirittura favorisce il successo della specie! Ne so ben poco sulla teoria dell’evoluzione e nulla di anatomia, quindi può darsi che non si possa verificare un caso simile. Ma, in fondo, per il nostro simpatico filosofo la specie umana ha proprio queste caratteristiche (la capacità di desiderare ha favorito la nostra specie sulle altre) e in effetti quello che per noi è il nostro stato normale potrebbe essere considerato sofferenza rispetto a uno stato di felicità maggiore, magari possibile in linea teorica per un essere vivente. I cincillà potrebbero essere molto più felici di noi.


12 giugno 2010

Bernoulli!

Inizio che non so bene che scrivere. In realtà qualche mezza idea ce l’avrei, ma non saprei costruirci sopra più di una frase, quindi temporeggio, confidando nel fatto che abbandonandomi a un semi flusso di coscienza qualcosa di buono ci tiro fuori.
Potrei iniziare descrivendo la cucina dove ora mi trovo. È un classico iniziare così un flusso di coscienza. Ecco, metto le mani avanti per proteggermi dalle accuse di banalità. D’altronde sono senza idee sostanziose, e per un diabolico meccanismo di cui voi lettori siete gli ingranaggi sono costretto a scrivere qualcosa: se voglio che la gente visiti spesso questo blog devo mantenere una certa frequenza nelle pubblicazioni, ed è così che la qualità si abbassa. È colpa vostra!
La stanza è abbastanza piccola e inspiegabilmente alta, così a occhio quattro metri. Gli unici elementi positivi che contiene sono delle palline da giocoliere e una tazza dove ho bevuto il tè appoggiata al tavolo. Ci sono disegnati degli abeti di natale senza tronco e con un solo occhio che ballano felici. Ho guardato meglio: hanno sì un solo occhio, ma dentro ci sono due pupille, quindi non sono poi così strani.
Naturalmente è un flusso di coscienza molto tarocco, non scrivo mica tutto quello che penso, e poi mi fermo spesso ad ascoltare la musica che sta suonando sul computer. Il resto della stanza non è interessante.
Spicca per bruttezza il calendario, che raffigura ogni mese dei bambini nell’età in cui la nudità non suscita ancora problemi etici, posti in situazioni che nell’intento del fotografo dovrebbero essere tenere e simpatiche. Ad esempio per il mese di giugno ci sono tre bambini nudi e di schiena seduti su un muretto finto, che spunta tra erba e fiori di plastica, il tutto davanti a un intenso sfondo giallo. Indossano berretti fatti con un foglio di giornale e hanno le orecchie a punta (ritoccate a computer come tutto il resto), tant’è che sembrano folletti flaccidi. Sotto alla foto c’è scritto “siam tre piccoli porcellin…”. Ah. ah. ah.
So che queste descrizioni mancano di particolari crudi o schifosi (i più interessanti) è che la mia cucina purtroppo è estremamente normale! Il massimo disagio è offerto dal sacco della spazzatura, che reclama il diritto a essere cambiato emanando un fetido odore di cibo putrescente. Ma d’altra parte Shiny Istat segnala che il lettore medio di questo blog puzza.
Qualcuno avrà smesso di leggere da un pezzo, giustamente, ma per te che sei arrivato fin qui viene la parte con un minimo di contenuto: sebbene come accennato agli albori il tema centrale del blog sia “cravatte”, mi prenderò la libertà di parlare di occhiali da sole.
Trovo che gli occhiali possano essere un utile strumento per accrescere l'autorità e il carisma, prima ancora che per ripararsi dalla luce. Chi non è d'accordo sul fatto che chiunque con il giusto paio di occhiali può sembrare figo? E un viso con gli occhiali (da sole) è o non è più autorevole dello stesso viso senza? Un po’ come un mantello dell’invisibilità ci coprono gli occhi vestendo la nudità dei nostri sentimenti e camuffandoli con uno sguardo duro e inespressivo. Protetti dalle lenti oscuranti abbiamo la possibilità di scandagliare gli sguardi altrui in tranquillità, senza apparire indiscreti. Ci sono anche degli svantaggi però! Conferiscono al viso, tra le altre cose, un aria vagamente elitaria e sprezzante, e quando parlo con qualcuno che li porta mi sento un po’ a disagio proprio per i motivi che sopra ho elencato come vantaggi.

5 giugno 2010

In bocca al lupo!

- Sai, ho un esame domani.
- Ah, in bocca al lupo!
- Crepi!

Perchè c'è questa insana abitudine di augurare agli altri di finire in pasto a un lupo? O è soltanto un pretesto per far dire all'altro "crepi!" e in questo modo compiere un sacrificio simbolico per la buona riuscita di qualcosa?
Avrebbe più senso rispondere "evviva il lupo!!!", così da guadagnarsi la sua amicizia e il suo aiuto (il lupo, si sa, è un noto animale gregario). Augurandogli la morte invece come minimo ve lo inimicate, e all'esame col cazzo che vi aiuta.

1 giugno 2010

Ghost Ship, USA, 2003 - Steve Beck

Abbiamo visto tutti cos'è successo. Magari qualcuno ha anche letto qualcosa. Tra quello che ho letto io, questo era interessante: