4 Luglio. Da 36 minuti per essere precisi.
1776 per fare un ripasso di storia.
Le tredici righe bianche e rosse si separarono dalla vecchia Europa. La Gran Bretagna non aveva più potere in casa loro.
Poi arrivarono le stelle. Oggi dalle stelle stiamo scendendo in basso, senza passare nemmeno dalle stalle.
Cosa sono gli USA oggi?
Domanda difficile, me la faccio spesso, ma le risposte sono ogni volta diverse, o sempre le stesse.
Per me sono l'emblema della contraddizione. E' il luogo dei sogni, la patria delle libertà, perché è così che Hollywood ci insegna.
E' il luogo degli incubi, perché se una cosa fa schifo, di solito gli States ci hanno messo lo zampino.
Tuttavia è un paese che mi affascina.
Le immense distese di paesaggi desertici, il caldo e umido sud, o le enormi città ricoperte di rifiuti e inquinamento.
E' il luogo dove la decadenza diventa arte, sotto un certo punto di vista.
In fondo è un peccato che abbiano ancora tutti quei soldi.
Adesso però la smetto di vaneggiare, e scrivo qualcosa di utile.
Come avrete notato mi sto specializzando in post musicali, quindi tanto vale continuare sullo stile.
E continuiamo pure con un gruppo americano.
Vi segnalo l'ennesimo prodotto di Jack White. Il tizio dei White Stripes.
Non contento di questi ultimi e dei Raconteurs (questa sì, band veramente geniale), un annetto fa ha riunito qualche amico (The Kills, Queens of the Stone Age) e ha messo su i Dead Weather.
Sono usciti un mesetto fa con il loro secondo album: Sea of Cowards.
Molto più elettronico del primo, ma decisamente ben fatto.
Certo, la fattura è sempre quella, lo stampo 'Jack White' si sente forte e chiaro, ma le sfumature non sono mai monotone.
A questo punto mi chiedo se questo ragazzotto riuscirà mai a stufarmi...