29 gennaio 2011

Gli Spiriti Liberi

Non riesco a capire dove trovino il coraggio e la sfacciataggine di raccontarci
così tante stronzate. Sempre pronti a sminuire, contraddire e contraddirsi,
dissimulare, indignarsi e accusare gli accusatori. Senza mai il minimo segno
di fatica. Eppure reggere il gioco deve essere molto faticoso. Il percorso
attraverso cui sono giunti lì è stato certamente un buon allenamento,
ma anche così non dev'essere una cosa da tutti.

Mi viene da pensare che costoro sono in realtà acuti filosofi: spiriti liberi
nietszchiani, liberi dalle catene dei pregiudizi e soprattutto liberi dalla
morale, i quali, consci dell'inesistenza del bene e del male, vivono la loro vita
in funzione dell'eterno ritorno.

Oppure inguaribili scettici: se tutto è
relativo, se tutto è illusorio e la verità non esiste, ogni cosa perde di significato, e ogni cosa assume il significato che noi vogliamo, mai giusto,
mai sbagliato.

Per altri ancora il mondo non è che una proiezione del proprio
Io, un mondo illusorio che smetterà di esistere con loro e di cui, naturalmente, non avrebbe senso parlarne con coloro che ne fanno parte.

E poi ci saranno gli utilitaristi, i schopenaueriani, gli esistenzialisti e
tanti altri. E' il sogno di Platone, un governo retto da una casta di filosofi,
che si avvera, ma forse non proprio come avrebbe sperato lui.
E tantomeno io.

The Go! Team


Tornando a casa stasera ho beccato in radio una cover di Sheena is a Punk Rocker.
La suonava una di quelle classiche band di sole donne.
Era una di quelle cover originali, tanto da sapere quando ci sarò l' "one, two, three, four!" e quali tonalitò prenderò la cantante durante i ritornelli.

Fatto sta che mi sono chiesto cos'è rimasto del punk oggi.
Ognuno lo vede a suo modo: c'è chi lo vede come un chiodo sopra la maglietta bianca, chi lo sente nei Ramones, a chi basta sentir suonare male due chitarre e una batteria, e chi è convinto che ormai sia semplicemente fare casino per il gusto di farlo.

Io sono uno degli ultimi.

Poi mi sono chiesto cos'ho ascoltato di 'punk' negli ultimi tempi, e mi sono venuti in mente loro.

The Go! Team.

Già il punto esclamativo li fa abbastanza punkettari.
Poi c'è che vengono da Brighton, e che si sono messi assieme un po' alla cazzo solo perché c'era bisogno di qualcuno che suonasse da spalla ai Franz Ferdinand in Svezia.

Ci sono due batteristi, dell'hip hop, una specie di cheer leader, e cinesi, funk e chitarre "alla sonic youth".

E fanno anche un casino boia, basta alzare il volume.


(E se proprio vogliamo parlarne, questa mi ricorda i Beastie Boys)



25 gennaio 2011

WoW



Sono tornati.
Dopo Requiem (2007) ci hanno messo un po' a produrre qualcosa nel 'loro' stile.
Ma lo hanno fatto.

Un doppio album, e "chissenefrega se nessuno lo ascolta fino alla fine".
Invece fino alla fine si fa ascoltare volentieri, spaziando dal classico suono "Verdena" all'indie più raffinato. Dalle chitarre grattate ai cori eterei.

Era e rimane uno dei pochi gruppi che mi fa apprezzare la lingua italiana cantata.
Testi criptici, mai banali, come al loro solito.
Voci che si mescolano con gli altri strumenti, ritmi tesi e melodie che ti rimangono in testa.
Come al solito un gran disco, maledetti loro.

Per chi bazzica dalle mie parti, suoneranno al Deposito Giordani a Pordenone l'11 marzo.
Bisogna farci un pensierino.







(scusate la rarità degli aggiornamenti, ma le sessioni d'esame si fanno sempre più incazzate.)

17 gennaio 2011

Un Due Trash

Cari piccoli lettori paffuti,
come forse sapete, la chimica fisica prosciuga la fantasia e rende sterili mente e corpo.
Ma poiché è necessario conoscerla per poter sparare laser dagli occhi, non dovrete rammaricarvi se in questo periodo aggiornerò il blog di rado.

Ecco comunque cinque audaci short stories.

C’era una volta una foglia. C’era una volta un foglio.
Ma erano due volte diverse.

C’era una volta una foglia. C’era una volta un foglio.
La foglia in giardino e il foglio sul tavolo e il tavolo fuori dal giardino.

C’era una volta una foglia. C’era una volta un foglio.
Assieme.
Niente di interessante comunque.

C’era una volta una foglia. C’era una volta un foglio.
Foglio e foglia si amavano.
Ma Foglia era attaccata all’albero.
“Mi trasformerò in un paper plane e voleremo via assieme”
Ruggì foglio.
Volarono via assieme, ma foglia poco tempo dopo rinsecchì e foglio perse tutto il suo appetito sessuale nei suoi confronti.

C’era una volta una foglia. C’era una volta un foglio.
Un brutto giorno il malvagio Pindemonte rapì Foglia.
L’aiutante del protagonista diede a Foglio un oggetto magico con cui sconfiggere il bieco Pindemonte.
“Come è bello il tempo oggi” sghignazzò il crudele Pindemonte rivolgendosi a foglia, che tremava […].
“Vero è ben, Pindemonte!” starnazzò Foglio, “ma non vivrai abbastanza a lungo per godertelo!”
e gli recise di netto la giugulare.
“mio eroe!” si intromise Foglia.
E vissero per sempre felici e contenti.

13 gennaio 2011

Rilassatezza...



Domani esame, meccanica quantistica, brutta bestiola.

Però siamo qui, sul letto, nonostante sia il capodanno ortodosso, e cerchiamo di far passare un po' di tempo prima di addormentarsi.

Non so perché parlavo al plurale, ma al momento mi piaceva così...

Dunque, dicevamo, roba tranquilla, Au Revoir Simone:

tre sole donne, pop elettronico divertente.

Voci leggere.

Si dice si siano conosciute in treno.

Bell'album (Still light, still night). 

E piacciono a Lynch (sì, quel Lynch), che le ha fatte cantare in una ricostruzione del teatro di Eraserhead...

Direi che basta.


8 gennaio 2011

PURPURRI-X















































































I'll Take Care of U


Non vorrei viziarvi con i troppi post, ma stasera ho scoperto l'esistenza di questo progettino simpatico e mi va di scriverne.

Il giovane che vedete lì sopra si chiama Jamie Smith, dei The xx, uno dei migliori gruppetti inglesi degli ultimi anni (quelli di crystalised, per intenderci).


Quello che non vedete invece si chiama Gil Scott Heron.

Eroe e poeta di altri tempi, il suo primo album è del 1970.
Quasi inventore del rap, era sparito negli ultimi anni.
Droga, violenze e prigione.
E' però riuscito a risvegliarsi e a produrre uno dei migliori album del 2010.
Una voce di altri tempi, una musica più che mai attuale.

Ma non basta.

Il progetto si chiama we're new here e prevede che Jamie remixi tutto "I'm New Here", l'album del vecchi Gil.


Ci sono un paio di anticipazioni.


'NY is killing me' e 'I'll take care of u'.


La prima è un po' eccessiva, ma la seconda fa sperare bene.
Molto bene.


7 gennaio 2011

St.Vincent


Avete presente Carmen Consoli ?
Ecco, non è lei, anche se sembra.

Annie Clark (all'anagrafe) è una che è cresciuta in mezzo alla musica.
Da adolescente tour manager per lo zio, poi scuola musicale.
Prima di poterla finire scappa con Sufjan Stevens, come membro della sua band.

Un paio di EP, due album, pochi video, ma un'infinità di collaborazioni.
The National, Bon Iver, Kid Cudi, The New Pornographers e Beck.

Il video che voglio accodare al post è proprio la collaborazione con Beck, che però va spiegata, perché è geniale.

In pratica, un paio di anni fa ormai, Beck si è inventato questa cosa di chiamare un po' di amici e un po' di gente famosetta, rinchiudersi in una stanza e fare la cover di un intero album.
In un giorno.


L'ha chiamata Record Club.


Ha già coverizzato 5 album, St.Vincent ha cantato e suonato per la cover di Kick, album degli INXS.

Ed è venuta fuori 'sta roba qua. Alta scuola.



5 gennaio 2011

Eclissi e Pony Stanchi


Stamattina mi sono svegliato presto.

Sapevo dell'eclissi e volevo godermela, anche perché ce ne vorrà di tempo prima di vederne un'altra di simile portata.

Bevuto il caffè, ho vegetato davanti alla tv sorbendomi Ellie Goulding mentre aspettavo che si liberasse il bagno.


Indossato vari strati di vestiti, il sole ha finalmente iniziato ad essere coperto.

Ho incollato insieme un po' di code di vecchi rullini, caricato in spalla la macchina fotografica e sono uscito di casa.

Faceva un freddo porco in bici, ma fortunatamente dovevo spostarmi poco per tenermi lontano dalle case fastidiose e dagli alberi.

Sono finito in un campo, seduto su una canaletta a guardarmi lo spettacolo.

Molto bello, ma mi sono gelato il culo.

Ho fatto qualche foto, sì, ma fanno cagare.
L'unica che mi piace è questa, forse perché  strana.

Detto questo, veniamo ai Pony Stanchi...i Tired Pony intendo.

Perché ve ne parlo ora, quando il loro album è uscito un anno fa, vi chiederete.
Perché c'è una canzone che si intitola "Northwestern Skies", che è la cosa nella mia libreria musicale che più si avvicina al tema celeste di questo post.

E' la prima dell'album, che si chiama "The Place We Ran From".

I Tired Pony sono un super-gruppo.

Nel senso che oltre ad essere fighi sono assemblati coi pezzi di altri gruppi: 
da un'idea del cantante degli Snow Patrol, ci sono membri di Belle & Sebastien, R.E.M, Editors e varie altre collaborazioni interessanti.

Ne esce fuori un bell'album, country quanto basta, leggero, adatto per una mattina ghiacciata, o per una serata tranquilla. 

Forse suona un po' troppo come una cover degli Editors di una canzone degli Snow Patrol, o viceversa, ma a me piace abbastanza,

Consiglio caldamente anche Dead American Writers (qui in una versione live da Dave Letterman)

E ora buonanotte.




3 gennaio 2011

Limite del cerchio

























Se in punto di morte vedi la tua vita passarti davanti, vedi anche il momento in cui stai per morire e vedi la tua vita passarti davanti. Si crea un circolo virtuoso in cui prima di morire vedi la tua vita infinite volte, quindi vivi in eterno, ma in un tempo che converge a zero. :)

Motorama - Alps



Questi sono quasi sicuro che non li conoscete.

Si chiamano Motorama, nemmeno loro sanno bene perché, e vengono da Rostov-na-Donu (Rostov sul Don), una città russa da un milione di abitanti.

I primi passi della band li ha mossi il cantante, che assieme ad un amico si è deciso ad abbandonare il garage (nel senso di genere, non di luogo dove parcheggiare) per passare al post punk anni '80.

Solo che cantavano in russo.

Vistosi abbastanza bravi da fare il salto di qualita, hanno deciso di cambiare lingua e passare all'inglese.

Hanno anche adottato un'adorabile grafica vintage, piena di boschi, maglioni con motivi invernali, occhiali spessi e baffi.
Un giretto fotografico nelle alpi svizzere (Alps, appunto) e il gioco (l'album) è fatto.

"Alps" suona post punk anni '80: ci sono i Joy Division, gli Smiths, ma anche gli Editors e gli Interpol.
Solo che sono un po' più "freschi".

L'altra cosa bella?

L'album è in free-download sul loro blog.

E questo è il primo singolo



1 gennaio 2011

venti-undici.

Beh, intanto buon anno.

"Everyone have fun and do something stupid and reckless. It’s an odd year!"

Citando qualcosa che visiterete tra poco.
Spero vi siate divertiti ieri sera, perché io e il mio collega lo abbiamo fatto.

Oggi, una volta tornato a casa, dopo una doccia più necessaria che tonificante, mi sono messo a spulciare Tumblr, che si sta rivelando sempre più interessante.

Innanzitutto questo blogghino di fumetti a strisce:
Molto spassoso, a mio avviso.

E poi vi metto questa canzone dei The Diggs, un trio newyorkese indie-rock, nato nel 2003.

"The Diggs coalesce guitar driven Mid-nineties indie rock and ethereal English pop with a touch of shoegazeanthemic pop choruses and emotional vocals with huge crashing crescendo/decrescendo walls of sound."
Loro si descrivono così, a me, come al solito fa un po' ridere, ma mi piacciono.