22 dicembre 2009

Apologia di una nevicata

Ebbene sì, la bianca coltre innevata che ha segnato, nel bene e nel male, l'ultimo weekend si sta inesorabilmente sciogliendo.
Trasporti bloccati, elettricità mancante, palle di neve, pupazzi, traversi con l'auto, freddo: per tutto questo toccherà aspettare un'altra ondata di gelo. Adesso i venti caldi hanno trasformato la pacifica coperta ghiacciata in enormi pozzanghere marroni, viscide e infide, niente più scusanti per saltare il lavoro, per poter restare sul divano a guardare la tv, adesso la vita riprende.
Niente più angeli nella neve o dita congelate.

Nessuno preferirà più una camminata all'automobile.
Niente più suoni attutiti.
Il bianco lascia spazio al grigio.
La gioia nella neve si trasforma in lamentele per la disorganizzazione.
(Capirei la novità se fossimo inglesi.)

Tutta la felicità di svegliarsi al mattino e non vedere più il solito passaggio viene dissipata dal ritorno alla routine.
Un po' ci spiace che sia già finito tutto.
Un po' ci preoccupa che il 2009 abbia toccato picchi di caldo e di freddo preoccupanti.
Chissà se nevicherà ancora nel 2050.


1 commento:

  1. Tutta la gioia imprestataci dalla neve se l'è ripresa la pioggia, con gli interessi

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