28 febbraio 2010

2012, ancora

Mi collego all'intervento del mio amico per dire la mia.

Certamente non accadrà nulla di anomalo dopo il 2012, ma poco prima del termine della profezia cosa potrebbe succedere?

Chissà, magari persone particolarmente suggestionabili, magari qualche gruppo di fanatici o forse qualcuno che non aspettava scusa migliore, in nome della salvezza eterna, di quetzcoatl o di qualche bene superiore, il 22 dicembre del 2012 si immolerà (letteralmente) alla causa! Magari ci saranno anche prese di posizione meno drastiche, qualche baccanale qua e là. Per non parlare di coloro che andranno al lavoro con la paura, un nodo allo stomaco e le mani sudate, o quelli che rimarranno bloccati in casa per la disperazione! Mi sono sempre chiesto cosa farei se fosse il mio ultimo giorno a disposizione per vivere. Ma non voglio divagare verso argomenti più interessanti; ritorniamo piuttosto alla risibile minoranza che dal 2012 aspetta l’avverarsi di qualche profezia. Quanti potranno mai essere? Credo pochi. E se così non fosse? L’esperienza insegna che le cose che qualcuno trova sensate per altri non lo sono e il contrario. Ad esempio io non trovo sensato votare una persona che ha evitato la condanna in vari processi solo grazie alla prescrizione, dopo aver promulgato tempestivamente una legge che ne abbrevia i tempi. Eppure è al governo. Mi viene quindi il dubbio che magari sono io a sbagliarmi, ma no, maya, profezie, fine del mondo… anche ‘sta volta è l’opinione del solito sciame di ingenui; in questo caso non più di una manciata, spero.

26 febbraio 2010

2012

Sono sicuro di attirare tantissimi visitatori solo grazie al titolo! Ringrazio quindi Giacobbo e Voyager, il suo splendido programma, per la visibilità che porteranno a questo blog.
(Ringrazio un po' meno anche Misteri, che su mediaset ha tentato di raggiungere i risultati di Voyager, fallendo e dimostrando che in fondo sono più dignitosi i reality).

Ordunque, iniziamo:
spero di non affermare niente di nuovo dicendovi che sono tutte porcate. Qualsiasi cosa abbiate sentito sul 2012, QUALSIASI, non ha alcuna base scientifica, razionale o logica.
Tutto questo non sembra molto chiaro ai "seguaci" dell' AGEAC
(Associazione Gnostica di Studi Antropologici Culturali e Scientifici).

Circa una settimana fa mi sono infatti recato ad una conferenza dal titolo programmatico: "2012: Calendario Azteco". Avevo in mente una serata tranquilla, a casa a studiare o a fissare il vuoto, ma durante una pausa caffè con amici  abbiamo notato una curiosa locandina: un 2012 cubitale troneggiava su una scena apocalittica racchiusa da una malfatta copia dello Stargate dei famosi film. 
Una conferenza? Si.
Con piacere abbiamo notato che si sarebbe tenuta alla Libreria Borsatti, una libreria molto ben fornita in centro a Trieste che ha dimostrato di saper scegliere con oculatezza le persone a cui fornire sale da conferenza. 
Non siamo potuti mancare.

Alle ore 18 mettiamo piede nella sala destinata al convegno, ci fanno compagnia una quindicina di persone, principalmente signore di mezz'età, accompagnate dai rispettivi consorti, e qualche altra faccia giovane come le nostre; ci sentiamo fuori luogo. Dopo un po' di armeggiare con il proiettore finalmente le luci si abbassano, una rilassante musica andina inizia ad aleggiare per la stanza e una signora dal forte accento sudamericano introduce la serata. Si parlerà del calendario azteco, delle sue caratteristiche e del suo significato, infine si cercherà di fare un po' di luce su tutte le credenze che si sono create attorno al 2012, separando le falsità dalle teorie riconosciute; a condurre la conferenza sarà suo marito, di cui sfortunatamente non ricordo il nome.
A questo punto mi sento un po' tradito: mi aspettavo una serata sulla falsariga di Voyager, invece mi toccherà seguire una banale spiegazione di storia dell'arte, o giù di lì.
Mi sbagliavo.


Un grosso planisfero sostituisce la locandina dell'evento sullo schermo: sono evidenziati l'egitto, la grecia e l'america del sud;  cosa avranno in comune queste zone della terra?
Un sorriso pian piano si allarga sulla mia faccia, le mie aspettative non andranno deluse: tutte le popolazioni che anticamente hanno vissuto in quelle zone (egizi, greci, maya, inca, aztechi) discendono da Atlantide!
Sarebbe bello se mi ricordassi bene il filo del discorso, ma purtroppo la mia memoria è lacunosa, anche per colpa dei concetti articolati che ci sono stati esposti, riassumo quindi con delle parole chiave gli argomenti trattati dal fantomatico "scienziato": calendario azteco, significato dei suoi simboli, varie specie che si sono susseguite sulla terra, Adamo ed Eva, evoluzionismo, catastrofi naturali, diluvio universale, testi sacri di ogni religione, divinità, le pleiadi, l'isola di pasqua, enormi pianeti in avvicinamento alla terra, attività vulcanica, nostradamus e profezie di ogni tipo, veggenza, guerre, capitalismo, omosessuali, bombe atomiche, effetto serra, surriscaldamento globale,...
Probabilmente ho dimenticato qualcosa, ma preferisco non ripensarci.

Fortunatamente una buona metà delle persone presenti in sala è uscita ridendo, burlandosi delle stronzate ascoltate durante l'ora appena trascorsa...ma l'altra metà?!

Non credo sia accettabile che nel 2010 sia così facile mentire spudoratamente ad una platea, raccontando fiabe dello stesso livello di Cappuccetto Rosso, ignorando le leggi più elementari della scienza e facendosi passare per "studioso" senza subire alcuna ritorsione. 
Adesso come adesso mi sento in colpa per non aver insultato il relatore, sua moglie e metà dei presenti, ma se ripenso al momento devo ammettere che ero divertito, lo stesso divertimento che si prova nel guardare una persona che cade, quel grottesco senso di felicità che ci pervade quando ci rendiamo conto della stupidità di qualcun altro.
In fondo mi sento un po' più al sicuro.

14 febbraio 2010

No, non sono morto...

Cavoli, vivere senza internet in appartamento sta cominciando a diventare stressante, e la sessione d'esami non aiuta ad alleviare la tensione...
Però, perché c'è sempre un però, non è difficile trovare siti geniali che aiutino a passare qualche momento di puro divertimento!

La sua sola esistenza mi ha rallegrato la giornata, e non scherzo!

Perché non c'è nulla di più sensato che tradurre una frase dall'inglese al giapponese, poi ritradurla dal giapponese all'inglese, poi ritradurla dall'inglese al giapponese,..., fino a trovare l'equilibrio. La poesia raggiunge un nuovo livello!

E infine citiamo http://www.cleverbot.com/.
Uno dei bot più schizofrenici della storia. Comunque simpatico se ci si sente soli!

11 febbraio 2010

germi!

Pulire, a che serve?! – serve a creare le condizioni igieniche adatte a prevenire tutti gli inconvenienti legati allo sporco – mi rispondono. Bè ma allora sono d’accordo! Ma quali sono queste condizioni? Io credo che la paura di quei piccoli esserini soprannominati batteri sia fuori luogo, così come la fobia della polvere. Diciamo che se una stanza non sembra avere polvere, allora secondo me non serve pulirla, perché anche se la polvere c’è, non è abbastanza da costituire una minaccia! E poi il minimo rischio di contrarre qualche rara e pericolosa malattia da un piccolo e raro microbo nascosto dentro al leggiadro granello di polvere fluttuante c’è sempre! Anche pulendo ogni giorno la stanza. Anche con Amuchina al nostro fianco. D’altra parte è un rischio irrisorio, e sarebbe evidente se la pubblicità non dicesse il contrario, se non mostrasse tanti piccoli schifosi insettini, i batteri, che si propagano da cagnoni coccoloni a indifesi bambini biondi e teneri. Da piccolo mi hanno insegnato che è bene lavarsi le mani prima di mangiare. Io però non capivo bene perché, in fondo il cibo non lo toccavo, lo mangiavo con la forchetta… e così mi immaginavo che i batteri scendessero lungo la forchetta per salire sul cibo! Ma che delle cose così piccole facessero così tanta strada in poco tempo non mi convinceva troppo e quindi mi tenevo i miei dubbi. Dubbi fugati (molto tempo dopo) quando capii che era per cibi come il pane che c’era il bisogno effettivo di lavarsi le mani. Questo è ragionevole. Ecco, tutto questo per dire che per la pubblicità siamo potenziali bambini (“il pubblico è un bambino di 11 anni, e nemmeno tanto intelligente”, dice il nostro premier), e siamo condizionati a credere a cose assurde, come che un po’ di polvere possa davvero fare male. E invece detergenti, sgrassanti, smacchiatori, disinfettanti… quelli tutta salute! In sostanza, il concetto è che una macchia sul fornello non deve preoccupare… è molto più preoccupante girare con un barattolino di Amuchina. :-)