26 febbraio 2010

2012

Sono sicuro di attirare tantissimi visitatori solo grazie al titolo! Ringrazio quindi Giacobbo e Voyager, il suo splendido programma, per la visibilità che porteranno a questo blog.
(Ringrazio un po' meno anche Misteri, che su mediaset ha tentato di raggiungere i risultati di Voyager, fallendo e dimostrando che in fondo sono più dignitosi i reality).

Ordunque, iniziamo:
spero di non affermare niente di nuovo dicendovi che sono tutte porcate. Qualsiasi cosa abbiate sentito sul 2012, QUALSIASI, non ha alcuna base scientifica, razionale o logica.
Tutto questo non sembra molto chiaro ai "seguaci" dell' AGEAC
(Associazione Gnostica di Studi Antropologici Culturali e Scientifici).

Circa una settimana fa mi sono infatti recato ad una conferenza dal titolo programmatico: "2012: Calendario Azteco". Avevo in mente una serata tranquilla, a casa a studiare o a fissare il vuoto, ma durante una pausa caffè con amici  abbiamo notato una curiosa locandina: un 2012 cubitale troneggiava su una scena apocalittica racchiusa da una malfatta copia dello Stargate dei famosi film. 
Una conferenza? Si.
Con piacere abbiamo notato che si sarebbe tenuta alla Libreria Borsatti, una libreria molto ben fornita in centro a Trieste che ha dimostrato di saper scegliere con oculatezza le persone a cui fornire sale da conferenza. 
Non siamo potuti mancare.

Alle ore 18 mettiamo piede nella sala destinata al convegno, ci fanno compagnia una quindicina di persone, principalmente signore di mezz'età, accompagnate dai rispettivi consorti, e qualche altra faccia giovane come le nostre; ci sentiamo fuori luogo. Dopo un po' di armeggiare con il proiettore finalmente le luci si abbassano, una rilassante musica andina inizia ad aleggiare per la stanza e una signora dal forte accento sudamericano introduce la serata. Si parlerà del calendario azteco, delle sue caratteristiche e del suo significato, infine si cercherà di fare un po' di luce su tutte le credenze che si sono create attorno al 2012, separando le falsità dalle teorie riconosciute; a condurre la conferenza sarà suo marito, di cui sfortunatamente non ricordo il nome.
A questo punto mi sento un po' tradito: mi aspettavo una serata sulla falsariga di Voyager, invece mi toccherà seguire una banale spiegazione di storia dell'arte, o giù di lì.
Mi sbagliavo.


Un grosso planisfero sostituisce la locandina dell'evento sullo schermo: sono evidenziati l'egitto, la grecia e l'america del sud;  cosa avranno in comune queste zone della terra?
Un sorriso pian piano si allarga sulla mia faccia, le mie aspettative non andranno deluse: tutte le popolazioni che anticamente hanno vissuto in quelle zone (egizi, greci, maya, inca, aztechi) discendono da Atlantide!
Sarebbe bello se mi ricordassi bene il filo del discorso, ma purtroppo la mia memoria è lacunosa, anche per colpa dei concetti articolati che ci sono stati esposti, riassumo quindi con delle parole chiave gli argomenti trattati dal fantomatico "scienziato": calendario azteco, significato dei suoi simboli, varie specie che si sono susseguite sulla terra, Adamo ed Eva, evoluzionismo, catastrofi naturali, diluvio universale, testi sacri di ogni religione, divinità, le pleiadi, l'isola di pasqua, enormi pianeti in avvicinamento alla terra, attività vulcanica, nostradamus e profezie di ogni tipo, veggenza, guerre, capitalismo, omosessuali, bombe atomiche, effetto serra, surriscaldamento globale,...
Probabilmente ho dimenticato qualcosa, ma preferisco non ripensarci.

Fortunatamente una buona metà delle persone presenti in sala è uscita ridendo, burlandosi delle stronzate ascoltate durante l'ora appena trascorsa...ma l'altra metà?!

Non credo sia accettabile che nel 2010 sia così facile mentire spudoratamente ad una platea, raccontando fiabe dello stesso livello di Cappuccetto Rosso, ignorando le leggi più elementari della scienza e facendosi passare per "studioso" senza subire alcuna ritorsione. 
Adesso come adesso mi sento in colpa per non aver insultato il relatore, sua moglie e metà dei presenti, ma se ripenso al momento devo ammettere che ero divertito, lo stesso divertimento che si prova nel guardare una persona che cade, quel grottesco senso di felicità che ci pervade quando ci rendiamo conto della stupidità di qualcun altro.
In fondo mi sento un po' più al sicuro.

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