27 novembre 2010

8-bit

Anamanaguchi. Vi dice nulla?
Se sì probabilmente siete dei nerd.

Facciamo un passo indietro, qui si parla di musica "a 8-bit".
In pratica si prendono console 'vintage', tipo il supernintendo o il gameboy, e li si usa per fare musica.

Genialate da giapponesi, mi par ovvio, ma c'è altra gente che ci sa fare, e il risultato è veramente spassoso. Sembra di tornare a giocare a pokémon in una realtà remixata da qualche genio del pop-rock.

Ancora più divertenti sono i video in cui spiegano come fanno 'ste cose, ma per ora beccatevi questa, e ritorniamo tutti piccoli assieme. yea.




23 novembre 2010

Scusa!

Riporto fedelmente la constatazione del mio amico Riccardo:
L'abitudine di dire "scusa!" è da arroganti.
Cioè, sbaglio e ho anche la faccia tosta di imporre all'altro
di scusarmi?!
Visto che essere scusati è un favore bisognerebbe almeno chiederlo
gentilmente.

Comunque ridendo e scherzando "fiabe per piccoli ribosomi" ha
da non molto compiuto un anno, con una media di visitatori
dignitosa, e questo mi riempie di orgoglio, boria e supponenza
(e parlo anche a nome del mio compare).

Quindi per festeggiare con il minor sforzo possibile rubo da
youtube una canzone molto bella che vi consiglio di ascoltare!

21 novembre 2010

Sei unto!!!

Il Re Leone

Kings of Leon. Sempre piaciuti, da quando mi addormentavo con On Call alle innumerevoli feste con Sex on Fire.
Ci si aspettava un gran album insomma. Non so perchè ma sono sempre stato convinto che il terzo album di una band sia quello fondamentale. Quello che dice se quello che è stato fatto prima è servito qualcosa, o sono state solo note gettate nel mucchio, affinchè qualcuno le raccolga e faccia il famigerato salto di categoria.
Ecco, Come Around Sundown non ha segni di quest'evoluzione.
E' un album tranquillo, che 'non decolla', ho letto da qualche parte.
Effettivamente è vero, le canzoni sono piatte e non divertono.
Per questo motivo non mi sembra il caso di postare qualcosa che non sia Use Somebody, che a me continua a piacere un sacco, ma soprattutto non avevo ancora nominato.


14 novembre 2010

Il disordine delle cose

La termodinamica, disciplina che studia gli scambi di calore, dice: L'aumento dell'ordine in un luogo circoscritto comporta un aumento del disordine generale.
Non solo. L'incremento di disordine generale è sempre maggiore o uguale all'incremento di ordine locale.
Uguale se il processo è reversibile, maggiore se è irreversibile. Qualsiasi cosa vogliano dire reversibile e irreversibile, basti sapere che nell'universo come lo conosciamo tutti i processi sono irreversibili. E questo implica che il disordine aumenta continuamente e inesorabilmente in ogni momento. Gli scienziati chiamano il disordine delle cose Entropia, perchè la parola disordine non era abbastanza scientifica.
L'entropia dipende solo dalla quantità di modi in cui possono essere disposti degli "oggetti", per cui più possibili posizioni esistono, più il sistema è disordinato. Una spiegazione più chiara non la so dare e non so neppure se c'è.

Bene, date le premesse, vediamo un po'le implicazioni:
Capiamo innanzitutto che l'Entropia è un entità MALVAGIA, un cocchiere imbizzarrito che sta guidando l'universo nel baratro del caos. La sua folle corsa non può in alcun modo essere fermata, ma rallentata sì (e subito ci torno su questo).

Il Karma entropico è un principio totalmente INGIUSTO, secondo il quale anche gli innocenti devono pagare per l'egoismo di coloro che a spese dell'universo creano ordine locale.

E' chiaro allora che i maniaci dell'ordine e della pulizia sono un genere di persone spregevole. Infatti se davvero amassero l'ordine dovrebbero come minimo smetterla di riordinare la propria casuccia. E invece no, tutta l'umanità deve pagare per le loro malattie mentali. Un gesto molto coerente da parte di chi ama l'ordine e che rallenterebbe il degrado dell'universo sarebbe fare un lungo pellegrinaggio verso le località dai climi polari con le minime risorse possibili e una voltà lì lasciarsi morire. Come è risaputo infatti gli esseri viventi sono sistemi enormemente ordinati e che di conseguenza creano un enorme disordine. La necessità di morire in un luogo freddo è invece dovuta al fatto che in questi posti molte reazioni chimiche non possono avvenire per mancanza di energia e di conseguenza l'Entropia non può aumentare.

Se finora non abbiamo notizia di associazioni di aspiranti suicidi unite nella lotta contro l'Entropia non è per mancanza di volenterosi, ma perchè esiste una potente organizzazione internazionale fatta da individui che sull'entropia ci SPECULANO. Lobby come la LEGO e la Ravensburger ci convincono con frivoli sotterfugi a creare ordine locale, tenendoci ben ignari delle conseguenze disastrose; e nel frattempo le giunture cedono, i tubi si ossidano, le case crollano, il mondo va a puttane.

Forse non possiamo fermare l'avanzare dell'Entropia, ma la prossima volta che dovete fare un regalo al vostro figlioletto, dimenticate la Millenium Falcon della LEGO, regalategli un SASSO!



Pink De André

Ma scusate, Fiume Sand Creek di De Andrè è un brutale plagio di Summer of 68 (Atom Earth Mother - Pink Floyd) ?

7 novembre 2010

L'etichetta

Etichetta non nel senso di "seguire l'etichetta", ma in quello di cartellino, con un nome, un logo, un prezzo.

Mi spiego meglio: nel paesucolo dove sono cresciuto si sta finalmente cercando di fare qualcosa che vada oltre la mera esistenza vegetativa.

Mi spiego ancora meglio: ci sarebbe questo gruppetto di amici che vuole costruire un sostrato culturale per abbattere il muro di inutili banalità e nulla che ci circonda.

E grazie al cazzo, voi direte.
Perchè sono sicuro che la puzza di muffa la sentite pure voi.

Non voglio spiegare ora quello che si vuole, e quello che non si vuole fare, non è questo né il luogo, né l'occasione.

Volevo parlare del problema che mi gira per la testa da qualche settimana.

E si torna all'etichetta.

Io mi chiedo:

C'è veramente bisogno di sottostare alle realtà più grandi e pre-costruite per costruire qualcosa di credibile e solido?

Non riesco a darmi risposta.

Più precisamente intendo (e, fanculo, facciamoli finalmente un po' di nomi): devo per forza aderire a Sinistra, Ecologia e Libertà o diventare una "Fabbrica di Nichi" per poter costruire qualcosa nel mio piccolo?

Certo, c'è bisogno di finanziamenti, c'è bisogno di organizzazione, c'è bisogno di una rete di contatti, c'è bisogno di arrivare a più persone possibili...ma è veramente così difficile raggiungere tutte queste cose da soli?

Non conosco la risposta, davvero.

Conosco invece quanto è facile venire strumentalizzati.
Conosco quando le buone intenzioni di alcuni vengono sfruttate da altri "per far carriera" o "perché fa figo".
(e, fanculo, facciamoli anche qui i nomi: Giovani Democratici)
Conosco quanto siano diffusi i pregiudizi, e quanto una buona idea possa venire ignorata per colpa di un colore, di un titolo scritto male, di un apostrofo.

Ora ci vorrebbe una conclusione, ma non essendoci ancora una risposta alle mie domande, non è possibile trovare nemmeno un modo decente di chiudere questo post. Quindi, concretizzando la cosa invece di continuare a parlare, verrà chiuso.

6 novembre 2010


Quanti sono i racconti, i film, i videogiochi, i cartoni animati e i fumetti che descrivono un futuro cupo, inquinato, dove un'umanità divisa vive metà in superficie e metà sottoterra?
Tantissimi.
E non si erano sbagliati.
Il fascino di Las Vegas continua a crescere, nonostante la crisi. 

3 novembre 2010

Suggestione

Era mia intenzione fare un fumetto, o addirittura inventare una storiella.
Purtroppo quattro giorni di pioggia umida, che (complice l'ora solare) sono sembrate quattro lunghe notti non mi hanno certo aiutato a trovare ispirazione.
Per non parlare del lungo pomeriggio in biblioteca passato sui diabolici teoremi di algebra lineare, che hanno infranto le mie migliori aspettative germogliate dai ricordi del libro di algebra delle medie.
E proprio nel momento di maggior bisogno, quando Disperazione pianta vittoriosa sul mio cranio il suo nero vessillo e gli occhi lacrimano sommatorie da 1 a n, il mio amico, nonchè fantomatico admin di questo blog, decide bene di andarsene,esattamente prima dell'"ora della pausa" (chiamata così non so se per la puntualità con cui cade [le 17:00] o se perchè è facile duri un'ora), privandomi anche della possibilità di fare due chiacchiere.
Così, solo come un cane, guardavo il buio fuori dalla grande vetrata della biblioteca, giocando ad assegnargli significati suggestivi.
Sembrava ad esempio un'immensa entità nera e fredda nella quale la biblioteca stava immersa viva e luminosa, ma pur sempre immersa. Come una lucciola nell'inchiostro.
I toni melodrammatici si collegano probabilmente al fatto che sto ascoltando gli Ultravox, se ve lo stavate chiedendo.

Pian piano comunque mi sto avvicinando al tema di questo post, cioè la forza delle convinzioni nel plasmare la realtà.
Ovvero => quando pensi che le cose stiano in un certo modo di norma i fatti ti sembreranno accreditare la tua convinzione. Per prendere l'esempio più banale, il primo che mi è venuto in mente, chi crede nell'esistenza di Dio non faticherà a trovare fatti ed esperienze che provano la sua convinzione, mentre non vedrà quello che, coerentemente con quello che pensa, potrebbe minacciare le sue idee.
Un altro esempio lampante è l'ottusità dell'elettorato italiano che continua a votare Berlusconi, dando prova di una fortissima capacità di rimuovere dalla memoria o direttamente scartare ciò che potrebbe costringerlo a rivedere la propria opinione.

Penso che la nostra percezione distorca molto più di quello che ci immaginiamo la "realtà" delle cose. Basterebbe pensare al fatto che più o meno tutti, intimamente, ci riteniamo più intelligenti, o genericamente migliori,della media delle persone. Fatto matematicamente impossibile (caso limite: almeno uno si sbaglia; e quello è così stupido da trascinare l'intelligenza media umana al di sotto dell'intelligenza di qualsiasi altro :) ).
D'altra parte se non esistesse questa convinzione generale, moltissime persone in più soffrirebbero di carenza di autostima (quelle giuste, al contrario di adesso).
Come già stabilito sopra però, non si tratta dell'unico abbaglio, e non possiamo fare nulla per rimediare se non dubitare di tutte le nostre convinzioni, sempre, fino a diventare paranoici (e avere un motivo in più per dubitare di noi stessi).

Non avendo soluzioni che possano contrastare la potenza suggestiva della nostra mente, mi limito a linkare un esempio interessante (una paginetta di wikipedia breve breve): http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Forer

1 novembre 2010

Pioggerellina

Giornataccia, eh?
Tempo di merda, concordo. E studiare l'ensemble di Gibbs non aiuta, fidatevi.

C'avevo in mente altro, tanto altro.

In realtà l'ambiente musicale che mi circonda si sta così arricchendo che ho quasi ('quasi', eh) troppe cose di cui vorrei parlare.

Intanto però oggi c'è bisogno di un po' di energia per non infilarsi sotto le coperte alle 4 del pomeriggio e finire la giornata.

Loro aiutano:
Sono i Jaill, dal Wisconsin, addirittura.
Hanno sfornato un album che finalmente va oltre le 25 copie rifilate agli amici d'infanzia.
Un po' punk, un po' troppo leggero per un 2010 così elettronicamente promettente per le band.
Ma a volte due schitarrate fanno meglio di una cacofonia di sintetizzatori, anche a costo di restare in secondo piano.

That's How We Burn.

Lo dicono col titolo dell'album in pratica.

E poi fanno anche un po' Weezer dei tempi che furono.
Non quelli da far smettere di suonare.