29 dicembre 2009

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Secondo me il patriottismo, il maschilismo e il femminismo, si tratterebbero di trucchetti di natura istintiva che permettono di farci i complimenti senza però scadere nell’auto-compiacimento: tessendo elogi a un gran numero di persone tra cui siamo compresi in realtà stiamo soddisfando il nostro bisogno di sentirci migliori.


Tuttavia questi atteggiamenti partono da un presupposto sbagliato: creano e sfruttano insiemi di gente astratti, la quale nonostante abbia alcune somiglianze (ad esempio la lingua o il sesso), ha anche un gran numero di differenze non trascurabili. Perché dovrei sentirmi fiero di essere italiano? Se anche per assurdo (ma proprio per assurdo) l’Italia fosse un paese ricco di gente intelligente e virtuosa, non sarebbe per merito mio, non avrei lo stesso alcun motivo di vanto. Il popolo italiano, così come ogni altro popolo, è una moltitudine eterogenea, e la romantica operazione di identificarlo come un gruppo pieno di belle virtù non avrebbe davvero senso, se non ci desse l’occasione di farne parte e di riceverne le qualità.

Le belle parole di cui amano riempirsi la bocca i patrioti poi, come collaborazione e unità, sono solo un pretesto; se davvero gli stessero a cuore la collaborazione e l’unità dovrebbero perlomeno desiderare l’abolizione dei confini. Invece guarda caso i gruppi nazionalistici tendono a escludere più gente possibile: più il gruppo è piccolo, meglio ti puoi riconoscere in esso. La tendenza sarebbe escludere tutti, ma a questo punto non ci sarebbe più gente ad appoggiare il gruppo, non ci sarebbe più gente che lo acclama, e l’individuo solo non riceverebbe più l’autostima necessaria.

Lo stesso vale per l’atteggiamento maschilista o femminista, che ci fa preferire un sesso all’altro per il solo motivo che noi ne facciamo parte e che predispone a cogliere i difetti piuttosto che i pregi degli individui dell’altro sesso.

3 commenti:

  1. Dai che non esistono solo le parole! Secondo me non esistono neanche idee più dignitose di altre. Armarsi di parole per mettere a posto le altre parole, il più delle volte non serve a niente, secondo me.

    Siamo ciechi in un mondo fondamentalmente di emozioni, e colpiamo a tentoni con le parole, ma a volte basterebbe usare altri strumenti per interagire con gli altri... viva la musica, no? Umanamente, Toso Malemodo :)

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  2. che bello, una persona che commenta qualcosa finalmente *_*

    secondo me invece esistono idee più dignitose di altre. non oggettivamente questo è vero, ma nessuno pensa oggettivamente. la stessa azione di postare un commento su questo blog implica fiducia verso le proprie idee, o comunque la volontà di confrontarle.

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  3. Armarsi di parole per mettere a posto altre parole il più delle volte non funziona, sono d'accordo (abbiamo un'intera classe politica che lo dimostra! ;) ), però spesso le parole sono l'unico mezzo che si ha per farsi comprendere da un gran numero di persone.Molto spesso però si è costretti a cadere nei luoghi comuni del maschilismo e amici per "captare la benevolenza" (odio il latino) dell'uditori. Questo, oltre a far comprendere meglio il nostro ragionamento, lo banalizza e lo priva di molte sfumature.
    Non so se il singolo tragga qualche utile dal sentirsi parte di una generalizzazione del genere, ma sono sicuro che il gruppo provi un perverso piacere nel sentirsi migliore di un altro gruppo, un piacere che non ha senso di esistere perchè a mio avviso ogni confronto, fuorchè quello sportivo, implica una ricchezza di sfumature tale da rendere impossibile esprimere un giudizio oggettivo.

    Se il post in realtà era un lungo eufemismo per dire "la lega è un branco di idioti" però sono completamente d'accordo! ;)
    A.

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