17 luglio 2010

Come vorrei essere una x

“Come vorrei essere una x”, direbbe s se potesse parlare. E non sarebbe l’unica! Anzi, diciamo pure che a chiunque nel regno della matematica piacerebbe essere una x. Naturalmente ci sono altre posizioni illustri, una a per esempio può camminare a testa alta, per non parlare del celeberrimo pi greco. Certo certo, ce ne sono anche altre, ma rimane il fatto che x è un gradino sopra a tutti.

Ora penserete che la vita di una x sia tutta rose e fiori, o seni e coseni come si usa dire da quelle parti, ma vi sbagliate di grosso! È vero che essere la regina delle incognite è un ruolo molto appagante, ma ciò non compensa in minima parte la continua angoscia che domina la vita di una x. Dovete sapere infatti che x ha un nemico giurato: y. Le y, seconde soltanto a x in quanto a status sociale, sono proprio per questo motivo le più invidiose, nonché le maggiormente pericolose: è sufficiente rubare una gamba a una x perché una y diventi x e la x diventi y. Se già l’amputazione di un gamba di per sé non è piacevole, l’idea di scendere di rango per una x è veramente insopportabile. E questi scambi di identità non sono mica rari! Anche in questo momento migliaia di x vengono declassate a y da migliaia di y che diventano x! Magari vi starete chiedendo se le y non hanno proprio nessun altro modo di procurarsi la gambetta mancante. Sì, un modo c’è e le y ci hanno anche già pensato: il 3 ottobre 1816 le y conclusero che non aveva molto senso diventare x, se poi la prima y che incontri ti stacca la gamba. Così decisero che si sarebbero procurate la gamba mancante dal trattino di z. A z non serve il trattino dicevano. Senza neanche che fossero interpellate, si appropriarono dei loro trattini. Purtroppo le y non avevano previsto due cose: primo, dopo pochi giorni non ci furono più y in circolazione e secondo motivo, ma altrettanto importante, tutti confondevano le z con i 2. Sì bè, non che si assomiglino troppo, ma la calligrafia umana è quel che è. Insomma, scoppiò un finimondo! Teoremi distrutti, grafici esplosi, matematici impazziti peggio di prima, qualche economista leggermente turbato. Con sommo dispiacere di molte ex-y, una sentenza della corte suprema dei numeri impose la restituzione di tutti i trattini alle z e la battaglia per la gambetta riprese.

Non vi ho raccontato tutto ciò tanto per passare il tempo. La prossima volta che vi trovate di fronte a un’equazione, perché non provate a chiamare l’incognita s, o q, o con qualche altra lettera poco usata? In questo modo non solo farete felici le lettere più umili, ma allo stesso tempo svaluterete l’importanza di x, fermando forse un giorno questa assurda ostilità tra x e y.

4 commenti:

  1. Io pongo tutto uguale a t. Che, diciamocelo, sono di rango superiore alle s >.<

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  2. Le t... piccola borghesia arricchitasi grazie al metodo di sostituzione negli integrali!

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  3. Berlai li incula tutti e usa i trifogli. =P

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