25 dicembre 2010

A Christmas Tale

C'era una volta un apprendista chimico, che di chimica se ne intendeva.

Nella sua famiglia tutti erano molto colti, perfino il cane aveva una laurea (benchè in scienze della comunicazione), e in questo clima stimolante l'apprendista chimico sviluppò un sincero interesse verso le scienze umane e naturali.

Un giorno suo padre, laureato in antropofagia, gli disse: “figliolo, se vuoi essere felice devi cibarti di gente felice.”

Da quel momento nel nostro caro apprendista chimico, che di chimica ancora non ne sapeva nulla e voleva piuttosto andare a studiare psicologia, crebbe un forte desiderio: comprendere la natura materiale delle emozioni umane.

Per questo motivo imboccò la strada del chimico.

Dopo aver appreso i fondamenti della materia, si dedicò a una branca che definire d’avanguardia è dire nulla! Fino a quel momento davvero in pochi, per lo più poeti, si erano interessati alla Chimica dei Sentimenti (con risultati pessimi).

Così l’apprendista chimico si procurò un po’ di cervelli e li frullò ben bene, e rinchiuso nel suo piccolo laboratorio lavorò giorno e notte per molti giorni e molte notti, fino a che, dopo molti errori e altrettante esclamazioni di disappunto, riuscì a ottenere il suo primo distillato.

La rabbia pura, d’un rosso porpora, ribolliva violentemente nell’alambicco.

Tutto eccitato l’apprendista chimico sottopose immediatamente il liquido alle consuete analisi e non ci volle molto per trovare la formula chimica della rabbia. Un’altra carrellata di cervelli da frullare ed ecco estratta la gioia, liquida e cristallina, ma molto volatile!

Ormai l’apprendista chimico aveva preso la mano e una dietro l’altra distillò tutte le emozioni, amore e odio, paura e coraggio, e così via.

Quando ebbe scritto anche l’ultima formula chimica, il suo cervello, troppo pieno di consapevolezza, esplose, macchiando tutte le pareti.

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