7 dicembre 2010

Il Vaticano ha purtroppo gradito.

I fatti sono chiari:
Ci sono un australiano coi capelli bianchi, uno di quei personaggi da film fanta-tecnologico, prima un hacker, un attivista, uno di quelli a cui piace infilarsi nei database del governo americano, un padre separato, uno studente di matematica, fisica, neuroscienze, uno che alla fine decide di darsi al "giornalismo". 
E poi c'è il resto del mondo occidentale.

Un giorno, a questo ragazzo, che potremmo chiamare Capelli d'Argento o Julian Assange, come preferite, salta il matto di iniziare a pubblicare ininterrottamente documenti segreti, che descrivono a tappeto quello che stanno facendo gli stati uniti in giro per il mondo. Sono file statunitensi, recuperati per vie traverse, grazie al 'tradimento' di un giovane dell'intelligence nordamericana, fatto sta che sono brutalmente veri, chiari ed ogettivi.

Non importa se questa pubblicazione sia giusta o meno, se metta a rischio delle vite (cosa che viene sventolata come spauracchio, ma che non ha ancora avuto una prova a suo carico).
Ciò che importa è quello che succede dopo.

Due donne, con cui il nostro Capelli d'Argento era stato a letto tempo fa, decidono di sporgere denuncia per "molestie sessuali". 
Cos'è una molestia sessuale, qui in Italia, pensiamo di saperlo bene, il problema è che in Svezia sono avanti anni luce su 'ste cose. 
Assange è infatti accusato di non essersi voluto sottoporre ad un controllo medico sulle malattie sessualmente trasmissibili dopo aver avuto rapporti non protetti con queste due donzelle. Sono completamente d'accordo che questo sia un reato, ma il fatto che venga tradotto come "STUPRO" mi fa un po' girare le balle.

L'Interpol infatti non è solita mobilitarsi in pompa magna per tali baggianate.

Che allora ci sia qualche altra motivazione dietro all'arresto di questo personaggio? Mi sembra evidente.

Il punto è, citando Metilparaben, ora cosa ci distingue dall'Iran?

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