5 gennaio 2011

Eclissi e Pony Stanchi


Stamattina mi sono svegliato presto.

Sapevo dell'eclissi e volevo godermela, anche perché ce ne vorrà di tempo prima di vederne un'altra di simile portata.

Bevuto il caffè, ho vegetato davanti alla tv sorbendomi Ellie Goulding mentre aspettavo che si liberasse il bagno.


Indossato vari strati di vestiti, il sole ha finalmente iniziato ad essere coperto.

Ho incollato insieme un po' di code di vecchi rullini, caricato in spalla la macchina fotografica e sono uscito di casa.

Faceva un freddo porco in bici, ma fortunatamente dovevo spostarmi poco per tenermi lontano dalle case fastidiose e dagli alberi.

Sono finito in un campo, seduto su una canaletta a guardarmi lo spettacolo.

Molto bello, ma mi sono gelato il culo.

Ho fatto qualche foto, sì, ma fanno cagare.
L'unica che mi piace è questa, forse perché  strana.

Detto questo, veniamo ai Pony Stanchi...i Tired Pony intendo.

Perché ve ne parlo ora, quando il loro album è uscito un anno fa, vi chiederete.
Perché c'è una canzone che si intitola "Northwestern Skies", che è la cosa nella mia libreria musicale che più si avvicina al tema celeste di questo post.

E' la prima dell'album, che si chiama "The Place We Ran From".

I Tired Pony sono un super-gruppo.

Nel senso che oltre ad essere fighi sono assemblati coi pezzi di altri gruppi: 
da un'idea del cantante degli Snow Patrol, ci sono membri di Belle & Sebastien, R.E.M, Editors e varie altre collaborazioni interessanti.

Ne esce fuori un bell'album, country quanto basta, leggero, adatto per una mattina ghiacciata, o per una serata tranquilla. 

Forse suona un po' troppo come una cover degli Editors di una canzone degli Snow Patrol, o viceversa, ma a me piace abbastanza,

Consiglio caldamente anche Dead American Writers (qui in una versione live da Dave Letterman)

E ora buonanotte.




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