12 novembre 2009

l'amianto

Non voglio parlare della “solita” intolleranza, quella verso i gay, che se non stai attento te lo mettono nel culo, quella verso gli islamici che sono dei terroristi misogini, quella verso i neri che sono tutti criminali, verso i gialli, tutti uguali, e verso i blu, che addirittura non esistono.
Credo che al riguardo ci sia già materiale sufficiente.
Ma l’intolleranza non è solo quella: intollerante è anche colui che non sopporta le più banali avversità a cui deve fare fronte nella vita, che non transige i difetti altrui e non ne perdona gli errori, che si lamenta di tutto e di tutti, si lamenta di continuo. E se i “sintomi” appena descritti appartengono al caso limite, non è difficile accorgersi che in realtà coinvolgono in misura diversa un vasto numero di persone.
Gli intolleranti da questo punto di vista sono ben più numerosi degli xenofobi, che pure sono una quantità di tutto rispetto.
È facile affermare “sono pacifista e per la libertà di opinione, contro il razzismo e l’omofobia”, salvo poi seccarsi in maniera sproporzionata se il professore scrive veloce, se il treno arriva in ritardo, se ci superano in fila, se insomma le cose non vanno esattamente come auspicato. Lamentarsi, in molti casi, non è un semplice sfogo, ma è l’unica risposta di chi non sa reagire, e spera di trovare nel consenso altrui la soluzione, o almeno un palliativo, ai propri mali. In conclusione penso che lamentarci eccessivamente sia inutile e di solito controproducente, poiché ha l’effetto di predisporre negativamente lo stato d’animo verso i nuovi problemi e di renderci intolleranti e rancorosi.
...
eheh, pensavate voi di trovare soltanto buffi interventi in questo blog, e invece PA-PAM! noiosa riflessione 'sta volta! Comunque mancano all'appello gli intolleranti al formaggio, la categoria peggiore, che merita un saggio breve tutto per sè.

1 commento:

  1. Guarda un po' che caso...io posto gli hamish e tu parli di intolleranza...sembra quasi che si siamo messi d'accordo! ;)

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