5 dicembre 2010

Complessità

Non capisco la teoria dell'evoluzione.

Capisco che la vita, per quanto sia un fenomeno incredibile e infinitamente
improbabile, possa essersi formata per caso.
Riguardo a questo c'è un esempio abbastanza convincente: sto giocando a carte e
ne pesco sette. La probabilità che su tutto il mazzo uscissero proprio le sette
carte che ho pescato, per giunta nell'ordine in cui le ho pescate, era bassissima
eppure sarebbe stupido sorprendersi del fatto che è successo. Così è altrettanto
stupido sorprendersi di esistere solo perchè era così improbabile.

Quello che non riesco a capire è come la vita possa essersi evoluta fino a dare
forme così complesse. La teoria dell'evoluzione sostiene che la complessità è frutto
di una lunghissima selezione da parte dell'ambiente sugli individui, i quali
possono subire mutazioni genetiche favorevoli o sfavorevoli alla loro sopravvivenza.
Ci sono delle implicazioni:
E' molto probabile che la mutazione sia sfavorevole, perchè è casuale: quando si
modifica a caso qualcosa di complesso è difficile che continui a funzionare.
Una mutazione può essere favorevole e sfavorevole allo stesso tempo per aspetti
diversi. Nel caso che i benefici prevalgano comunque l'individuo si porterà dietro
anche l'aspetto negativo.
E' necessario che ogni trasformazione sia, se non positiva, almeno innoqua, e questa
è la cosa che capisco meno. Prendiamo l'esempio scontato dell'occhio.
Ovviamente non è successo che da un individuo senza occhi, TAC, mutazione, individuo
con gli occhi. I nostri occhi sono il prodotto di milioni di passaggi evolutivi(dico milioni ma
è un numero a caso), milioni di "occhi" intermedi. E ognuno di questi passaggi doveva essere utile al portatore, doveva funzionare in qualche modo.
Questo non lo capisco. L'occhio
è qualcosa di incredibilmente complesso, ed è fatto di cellule che collaborano tra loro estremamente complesse, e si potrebbe continuare a scendere a livello sempre più microscopico, dove ogni piano è dotato di una sua complessità individuale e inimmaginabile.
Ebbene la formazione di un occhio attraverso mutazioni CASUALI già di per sè
sarebbe qualcosa di estremamente difficile, se poi si aggiunge la regola che
ogni passaggio dev'essere utile e funzionante, dall'inizio alla fine, allora non capisco.
E questo vale per ogni parte del corpo, e tutte le parti devono funzionare
in "simbiosi", così che il mutamento non solo dev'essere positivo per la parte che lo
subisce, ma anche per quanto riguarda tutte le interazioni con le altre parti.

Fermo restando che la teoria dell'evoluzione è provata, e che le alternative in circolazione
sono ridicole, o essa è incompleta, o viene divulgata in maniera semplicistica...
oppure tutto il tempo trascorso da che è comparsa la vita è stato evidentemente sufficiente,
nonostante le probabilità obiettivamente basse per ogni cosa.

Intanto, beccatevi le proteine che camminano (a un certo punto compare una donna nuda!):



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8 commenti:

  1. Hmm..tu hai citato l'occhio...effettivamente se guardi com'è fatto l'occhio umano rispetto a quello, ad esempio, del calamaro, noti che l'occhio umano è fatto alla meno peggio, hai nervi ottici che fanno su e giù in maniera inutile dentro al bulbo oculare, mentre quello del calamaro è praticamente perfetto. In pratica si è naturalmente selezionata la cosa che funzionava meglio, ma senza che essa fosse la migliore in assoluto.
    Secondo me questa è una prova del fatto che l'evoluzione esiste e spiega discretamente il perché e il percome siamo qui..

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  2. Sì, e questo spiega anche la biodiversità, poichè non esiste una scala assoluta in cui valutare ciò che è migliore. Ma a me stupisce la complessità raggiunta, quando tutti i risultati sono affidati al caso e vale solo la legge dei grandi numeri.

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  3. non riesco a capire il tuo dubbio. Spiegati meglio


    Tomas

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  4. Il tempo che c'è stato a disposizione (per quanto immenso e quindi inconcepibile) mi appare non sufficiente a dar vita a una tale complessità (anch'essa immensa e inconcepibile). Essendo entrambe le cose inconcepibili, la mia è un'impressione e basta, però è molto forte.

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  5. Immaginarsela come una semplice serie di mutazioni favorevoli fino ad un organismo finale in effetti,come dici tu, richiederebbe molto(più) tempo.
    Ma bisogna mettere in conto che esistono tutta una serie di pressioni ambientali(habitat, coesistenza con altre specie) che tendono mettere un pò di pepe al culo alla selezione naturale.

    La vedo un pò come quelle reazioni chimiche che dopo una difficile partenza, scendono l'asse delle y lentamente e poi man mano aumentano la velocità


    Tomas

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  6. A che minuto compare la donna nuda? Non ho voglia di guardare tutto il video.

    gualge

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  7. ma sai che stavo per fare questa domanda anche io, poi però ho voluto mantenere un tono.






    Tomas

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